A pochi chilometri dalla splendida Verona, tra dolci colline e rigogliosi vigneti, sorge un incantevole borgo chiamato Soave. Questo luogo magico è noto per la sua bellezza senza pari, le sue tradizioni antiche e i suoi racconti che sembrano provenire direttamente da fiabe.
Annoverato fra i borghi più belli d’Italia, è stato eletto Borgo dei Borghi nel 2022: il suo aspetto medievale è sovrastato dal magnifico Castello Scaligero. Perfettamente conservato, le sue mura abbracciano l’intero centro storico, il panorama mozzafiato e l’atmosfera suggestiva, mettono voglia di visitarlo scoprendo ogni pertugio. Il maestoso castello sembra custodire i segreti di tempi lontani. Le sue torri slanciate verso il cielo e le mura sono avvolte da una luce dorata al tramonto. I residenti di Soave raccontano che il castello è abitato da spiriti benevoli che proteggono il borgo ei suoi abitanti.
I vigneti che circondano Soave sono una fonte inesauribile di ricchezza e bellezza. Le vigne si estendono a perdita d’occhio, con filari di viti che si arrampicano sui pendii delle colline. Le uve crescono rigogliose grazie alla terra generosa e al clima temperato, dando origine a vini pregiati con sapori e aromi unici.
La tradizione contadina è profondamente radicata nel territorio di Soave. Gli abitanti onorano il lavoro della terra con feste e celebrazioni, riconoscendo l’importanza di ogni seme piantato e di ogni frutto raccolto. Le giornate iniziano con l’alba, quando i contadini si impegnano con passione nel curare i campi e prendersi cura delle viti. Ogni passo è un atto d’amore verso la natura e la terra che fornisce loro nutrimento.
E così, tra castelli incantati, vigneti rigogliosi, tradizioni contadine e antiche pievi, la magia di Soave e del suo territorio rurale continua a vivere. Le stelle sembrano brillare più intensamente sopra questo borgo, e i racconti di questa terra fiabesca si diffondono oltre i confini, portando con sé la bellezza e la storia di un luogo davvero straordinario. Fra gli accesi crinali, le valli di Mezzane, d’Illasi, Tramigna e d’Alpone, sono ricche di foreste, malghe e rifugi dove si mantengono antiche tradizioni. Assieme al retaggio culturale della minoranza linguistica dei Cimbri di Giazza, si trova il presidio slow food della Pecora Brogna della Lessinia.
La vecchia via della lana
Questo arcaico tracciato, che corre lungo le dorsali tra la Val d’Illasi e la Val Tramigna, era stato creato per collegare i pascoli della Lessinia Orientale e serviva per portare i carichi di lana al mercato di Soave.
Immerso nel verde delle colline coltivate con viti, ulivi, ciliegi e campi di lavanda, oggi è un ideale percorso per gli appassionati del cicloturismo, escursionismo e turismo equestre. In totale si tratta di un itinerario di circa 48 chilometri, che attraversa i comuni di Soave, Cazzano, Illasi, Tregnago, Badia Calavena e Selva di Progno. L’intera Via della Lana alterna tratti pavimentati in cemento a sentieri bianchi ed è anche dotata di segnaletica per dare le corrette indicazioni ai visitatori.
La via dell’Iris
Lo sapevate che per i preziosissimi profumi era in corso un commercio antichissimo fra la Francia e Campiano, in Val Tramigna? Questa valle si apre a ventaglio verso sud affacciandosi sulla pianura. Fa parte della pedecollinare Lessinica che, come l’omonimo altopiano, è caratterizzata da una matrice geologica calcarea formata 120 milioni di anni fa, quando il terreno attuale era sommerso da un antico mare in cui i sali di calcio disciolti hanno formando la base calcarea che oggi caratterizza la Val Tramigna e la sua montagna. Qui l’acqua scivola via, infiltrandosi nel sottosuolo e dando vita nel fondovalle a una sorgiva da cui si genera il fiume Tramigna. Risalendo la valle verso nord si incontra “Campiano”, la regina dell’Iris, da dove parte la via dell’Iris; questo fiore ben si adatta al terreno caldo e drenato con poca acqua ristagnante.
L’iris tradizionalmente era una coltura di ripiego, spontanea, tra i filari di altre coltivazioni o lungo le capezzagne per fungere da sostegno di terrazzamenti. Nel rizoma si concentrano le sostanze nutritive necessarie alla vita della pianta e che ne costituiscono la parte pregiata. I contadini provvedevano poi a raccoglierlo e commercializzarlo, particolarmente ricercato dal mercato francese.
Oggi, la via dell’Iris, meraviglioso percorso, rappresenta anche il progetto di persone innamorate di questi luoghi, che vogliono proporre un modello di sviluppo territoriale innovativo. Il loro sogno è quello di far conoscere la Val Tramigna attraverso la via dell’Iris, un luogo magico pieno di fiori e profumi, in cui l’armonia del paesaggio collinare e delle borgate che vi si ritrovano, si unisce talvolta al fitto del bosco, al greto del torrente, all’odore di muschio. I muretti a secco, pazientemente costruiti, accompagnano il viandante su tratturi e sentieri finché si emerge, in aeree vedute, circondati dall’Iris in fiore, in luoghi quasi sospesi, al cospetto di castelli e antichi santuari.
Badia Calavena, il capolinea
A chiudere questo percorso sulle tracce della via della lana partito da Soave, si trova il comune di Badia Calavena, un piccolo gioiello di mistica tranquillità che segna il passaggio dalla collina alla montagna. Il suo nome si deve alla storica abbazia che si erge luminosa e austera nella piazza del mercato, per secoli importante istituzione religiosa e governativa della Val d’Illasi. L’Abbazia Benedettina deve il suo nome al giovane e ricco abate veronese Maffeo Maffei, nominato nel 1424, con Bolla di Papa Martino V, il quale seppe restituire splendore all’Abbazia. A lui, infatti, si deve la decisione di abbandonare l’antico e cadente monastero sul colle di San Pietro per costruire la nuova abbazia presso la Chiesa Parrocchiale, situata sul terrazzamento naturale alle pendici del colle, ampliandola e dotandola di un pregevole chiostro, ancora oggi emblema del paese. Il Monastero aveva siglato con i Cimbri, una comunità tedesca di origine bavarese-tirolese che si era insediata sul territorio, un contratto di vassallaggio e controllava le terre di “Sprea cum Progno” e “Pernigo”. Sarà definitivamente soppresso nel 1810 con decreto napoleonico e successivamente verrà trasformata in parrocchia.
Lo IAT Est Veronese, ufficio di informazione e accoglienza turistica sito a Soave, è gestito dal 2021 da Veronautoctona Impresa Sociale. Una delle principali attività è l’accoglienza dei turisti, offrendo loro informazioni dettagliate sulle attrazioni locali, le attività culturali, gli eventi in corso e le opzioni di alloggio disponibili. Il personale dell’ufficio è qualificato e in grado di fornire consigli e suggerimenti su come ottimizzare il soggiorno nel territorio dell’Est veronese. Inoltre, il personale gestisce le prenotazioni per gruppi, coordinando e organizzando visite guidate, escursioni e attività specifiche per soddisfare le esigenze dei visitatori che arrivano in gruppo. È promossa anche la mobilità sostenibile attraverso la collaborazione con ATV Verona e l’Ente di governo dei trasporti provinciali. Questa iniziativa mira a fornire ai turisti in visita opzioni di trasporto “green”, come l’utilizzo degli autobus di linea, per esplorare il territorio in modo sostenibile.
Veronautoctona è un’associazione culturale senza scopo di lucro il cui obiettivo è quello di sviluppare il turismo nel territorio dell’Est veronese attraverso una progettualità innovativa.
Dal 2012 ad oggi è stata protagonista di diverse attività che hanno coinvolto diversi enti (Comune di Roncà, Belfiore, Caldiero, Colognola, Giazza, Mezzane, San Bonifacio, San Martino Buon Albergo, Soave, Tregnago) e collaborato con associazioni (Consorzio del Soave, Pro Loco di Soave, Strada del Vino Soave, CTG) ed enti privati per diversi progetti. L’impresa partecipa anche a bandi per il turismo sostenibile, un importante traguardo riguarda “Kairos”, un progetto vinto nel 2022 insieme a Hermete Cooperativa Sociale Onlus con il bando Cariverona. Il progetto si concentra sulla promozione del territorio Est veronese in un’ottica sostenibile, per fare ciò sono stati creati tour in bicicletta e a piedi nelle aree dell’Est veronese, tra cui la Lessinia Orientale, le Terre del Vino e in ottica futura anche gli Orti di Verona (Caldiero, Belfiore, Arcole) e la Val Tramigna. Questo permette ai turisti di scoprire le bellezze naturali, culturali ed enogastronomiche della regione in modo eco-friendly.
Siti web di riferimento:
Suggerimenti per il viaggio
Per un soggiorno alla scoperta del territorio, consigliamo di alloggiare a Palazzo Fritz a Badia Calavena, un palazzo storico che prende il nome dal Monsignore Pietro Fritz. Costruito all’inizio del Novecento, ha una forma compatta caratterizzata da un angolo smussato, che sfoggia un affresco dell’Annunciazione. Le decorazioni eseguite con l’antica tecnica del graffito si estendono su tutta l’ampia fascia del sottogronda, alternando motivi floreali ad iscrizioni latine. Le quattro camere sono completamente riammodernate e presentano un arredamento elegante e funzionale. www.palazzofritz.it
Ristorante Ca’ del Diavolo è una vera trattoria dai piatti tipici e gustosi, accompagnati dai vini eccezionali della zona www.ristorante-ca-del-diaolo.business.site/
Associazione La via dell’Iris : Facebook.com/laviadelliris
La cantina Balestri Valda è il regno del Soave classico, un vino che sa di vulcano, dalla grande mineralità e di nobili origini medioevali. La cantina si circonda dalle colline del Soave, dal suolo vivo, fertile e genuino. Qui si coltivano uve libere da pesticidi e diserbanti di sintesi www.vinibalestrivalda.com
Azienda agricola La Ferraretta Bianca, fattoria agro, silvo, pastorale www.laferrarettabianca.it
Villa de Winckels, ristorante e albergo a Marcemigo di Tregnago, una dimora elegante e dal pasato glorioso www.villadewinckels.it
Bar e pasticceria Temptations, a Soave per dolci momenti di ristoro www.gelateriatemptations.it
Foto Mezzetti e Gal