La Reggia di Caserta e il suo Parco rappresentano la realizzazione del sogno del re Carlo di Borbone di una Versailles italiana, che la costruì nel 1750. L’architetto Luigi Vanvitelli progettò il magnifico palazzo, trionfo del barocco italiano con magnifici giardini ricchi di scenografiche fontane e cascate
Questa eredità del passato è una meraviglia per gli occhi e lo spirito, completamente rimessa a nuovo in tempi recenti e dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1997.
La Reggia di Caserta è la residenza reale più grande del mondo: il palazzo è un edificio a pianta rettangolare che si affaccia su quattro ampi cortili interni, mentre un imponente portico a cannocchiale ottico è il collegamento ideale con il vasto parco. Il travertino grigio del piano terra e l’ocra dei mattoni dei livelli superiori, accompagnano al ritrovato splendore della Reggia, con nuovi allestimenti arricchiti da mobili e tele, tessuti che impreziosiscono i muri e che ridanno vita alle 1.200 stanze, con il grande scalone d’onore. Si resta affascinati dall’effetto di sontuosa maestosità delle sale tappezzate di preziosa seta, ricche di arazzi, mobili e specchi che si susseguono lungo ampi corridoi e passetti.
Le stanze reali si aprono sull’atrio con l’appartamento vecchio della fine del settecento e l’appartamento nuovo risalente al XIX sec. Dalle sale degli Alabardieri si giunge nel salone decorato con momenti della vita di Alessandro Magno e quindi alla sala del trono. L’ala settecentesca ospita sale di ricevimento con affreschi ispirati alle quattro stagioni, salotti in stile rococò che colpiscono per il bagliore di stucchi, ori e dipinti. Il suggestivo scalone d’onore, vero e proprio emblema della genialità vanvitelliana, conta 116 gradini ricavati in un unico luminoso blocco di pietra. Una grande rampa centrale si divide in due dal pianerottolo su cui vigilano due leoni di marmo bianco, a simboleggiare la forza della ragione e quella delle armi. Lo stupore continua nella Cappella Palatina e nel teatro di corte: questo è l’unica parte che il Vanvitelli ultimò lasciando in eredità il compimento dell’opera a suo figlio Carlo.
Carlo di Borbone, re di Napoli e Sicilia aveva scelto di realizzare la sua Versailles a Caserta in quanto fuori Napoli e lontana dagli eventuali nemici che potessero arrivare dal mare. Il re chiese al papa Benedetto XIV di lasciargli reclutare come progettista, il suo architetto prediletto Luigi Vanvitelli, un artista di origine olandese che al momento lavorava in Vaticano. Il progetto del Vanvitelli raccolse l’approvazione entusiastica del re Borbore e della consorte Maria Amalia di Sassonia. La colta e raffinata sovrana, educata al gusto internazionale di una delle più prestigiose corti europee del Settecento, si affiancò all’architetto nella realizzazione dell’opera determinando una complicità fra i due, tant’è vero che a lei il Vanvitelli dedicò l’armoniosa fontana di Diana e Atteone, da dove si domina l’intero Parco.
Il giardino all’italiana sprigiona una atmosfera incantata, fra terrazze e fontane zampillanti si estende per 120 ettari; simmetrico e ordinato è uno dei più grandiosi complessi architettonici d’Europa. Dalla Reggia, sullo sfondo si vede la suggestiva cascata che si riversa fra fontane barocche poste in successione fino alla Peschiera, dove si simulavano battaglie navali e arrembaggi. Risalendo il viale centrale lungo tre chilometri, s’incontrano le sei fontane a cominciare dalla Fontana Margherita; mediante due rampe laterali si sale al ponte d’Ercole, dal quale parte la grande via d’acqua tra bacini e vasche adornate da statue.
Luogo di grande fascino è il celebre giardino all’inglese, dove fra un apparente disordine viene rappresentata una natura armoniosa fra corsi d’acqua e laghetti lambiti da romantiche statue classiche. Realizzato per volere della Regina Maria Carolina, moglie di Ferdinando IV nel 1786, il giardino ospita molti luoghi suggestivi, come il Criptoportico nelle cui nicchie si trovano statue provenienti da Pompei; l’affascinante Bagno di Venere dove nascosta fra le fronde s’intravede la sinuosa Venere posta sugli scogli che lambiscono un romantico laghetto; i finti ruderi di un Tempio Romano circondati da tante piante rare e preziose, alcune provenienti dalla costiera amalfitana.
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Reggia Express. Dalla stazione di Napoli Centrale un convoglio storico attende i turisti per una splendida gita alla scoperta della Reggia e dei suoi immensi giardini. Il treno è trainato da una locomotiva elettrica d’epoca e le carrozze “centoporte” contribuisco a rievocare un’atmosfera d’altri tempi. Il programma della giornata prevede la partenza da Napoli Centrale e dopo circa mezz’ora l’arrivo a Caserta, proprio di fronte all’ingresso della Reggia. Giornata a disposizione per la visita della Reggia e del Parco, rientro nel tardo pomeriggio (http://www.fondazionefs.it/content/fondazionefs/it/treni-storici/archive-multi/2019/reggia-express0.2020.02.16.html)
Informazioni e prenotazione sul sito www.trenitaia.com e www.fondazionefs.it
foto Stefania Mezzetti
fonte www.viaggivacanze.info