Quando la classe non è acqua
Vi è stato un momento nel corso della storia delle ferrovie nel mondo, che vide l’Italia primeggiare con i suoi treni a propulsione elettrica e dal design esclusivo, che nel secondo dopoguerra rappresentarono per lusso e classe il made in Italy. Treni come “Arlecchino” e “Settebello”, con le loro linee tondeggianti e panciute, sono stati dei mezzi avveniristici e tecnicamente innovativi.
Quando negli anni Cinquanta del secolo scorso, le ferrovie tentavano di sottrarsi all’offensiva perpetrata dal trasporto automobilistico e aereo, le più importanti amministrazioni ferroviarie apportarono una svolta epocale nel modo di viaggiare a bordo dei loro treni, ancora lenti e pieni di fuliggine. Bisognava offrire un nuovo tipo di servizio con standard qualitativi superiori, a passeggeri divenuti ora più benestanti. Si creò quindi una rete ferroviaria europea che permise soprattutto agli uomini d’affari, di raggiungere la loro destinazione in tempi brevi, con treni internazionali esclusivamente di prima classe con pasti inclusi, servizio di facchinaggio, in alternativa al trasporto aereo. Furono così introdotti i Trans Europa Express, modernissimi treni di lusso a trazione elettrica, con motrici dal design esclusivo in grado di viaggiare fino a 200 chilometri orari.
Entrato a far parte dei treni TEE, l’elettrotreno italiano “Settebello”, svolgeva il servizio sulla direttrice Milano – Roma. Simbolo della ripresa industriale del dopoguerra e testimonianza dell’inconfondibile stile e design italiano, l’ETR 302 “Settebello” usciva dalle officine Ernesto Breda di Sesto San Giovanni (MI) negli anni 1952-59. Soprannominato come la carta vincente nel gioco della scopa, riportava lungo le fiancate, in prossimità di ogni testata, la scritta “Settebello” in verde su fondo grigio, accompagnata da un logo romboidale al cui interno vennero raffigurate 10 carte da gioco, fra cui il sette di danari.
Il Treno dei Desideri era unico al mondo, caratterizzato da una serie di soluzioni tecniche e stilistiche innovative. La linea bombata inconfondibile e gli allestimenti interni lussuosi frutto dei famosi stilisti Giulio Minoletti e Gio Ponti, sviluppava su tutta la parte anteriore una vetrata panoramica che dava sul salottino belvedere di prima classe, mentre la cabina di guida, cosiddetto “Imperiale” era sopraelevata. Il convoglio era composto da sette carrozze con scomparti provvisti di divanetti e poltrone orientabili e un ristorante di gran lusso.
Il concetto innovativo di questi supertreni era quello di dedicare ogni confort al viaggiatore con servizi di alto livello, oltre che renderlo partecipe al viaggio mettendolo in prima fila davanti allo spettacolo dello scorrere del paesaggio, mentre il treno si proiettava a grande velocità fra viadotti e tunnel.
Alla fine degli anni ’50, vista la grande richiesta di servizi rapidi con treni di lusso, le Ferrovie progettarono un elettrotreno simile al Settebello ma con minor numero di carrozze, destinato ad un servizio più limitato. Nasceva l’ETR 250 Arlecchino, composto da sole quattro carrozze, tre passeggeri e una di servizio. Si trattava di un treno agile con ottimi livelli di confort, facilmente riempibile dato il numero limitato di posti e rispondeva alle nuove esigenze commerciali della rete in quell’epoca.
Il suo esordio avvenne in occasione delle Olimpiadi di Roma nel 1960, quando l’Italia in pieno sviluppo economico, era al centro dell’attenzione mondiale con migliaia di visitatori da tutto il mondo. Il nuovo e versatile elettrotreno svolgeva un servizio impeccabile trasportando un gran numero di turisti e sportivi tra Milano – Roma – Napoli. Nel 1986 I’ultimo, straordinario servizio come rapido “Genova Sprint” chiuse la carriera di questo prestigioso treno FS che fu poi accantonato e destinato ai servizi di agenzia. Superati nel tempo da treni più veloci e confortevoli, gli ETR vennero mantenuti in servizio fino al 1992 e poi smantellati.
L’ultimo esemplare di ETR 252 è stato recuperato dalla Fondazione FS Italiane dai binari di Falconara Marittima (AN). Trasferito nel 2016 presso le officine di Voghera, è stato oggetto di pulitura e restauro, ma anche di lavori di ammodernamento per rinnovare lo spirito di avanguardia che lo caratterizza. Con una gara pubblica, curata da Trenitalia per conto della Fondazione FS, è stata aggiudicata alla ditta OMS – Officine Meccaniche Segni di Porrena (AR) il compito di recuperare in modo completo sia estetico che funzionale, con rigore filologico, gli interni del treno rispettandone le principali caratteristiche estetiche e storiche, senza tralasciare la dotazione di dispositivi tecnologici più moderni. Una sfida completamente riuscita che ha visto l’ETR 252 Arlecchino rinascere come il primo treno in Italia trasformato da treno d’epoca in treno storico di lusso, per servizi charter di alto livello. Un gioiello vintage completamente restaurato, capace di viaggiare a 160 km/h su tutte le linee FS in piena sicurezza e con un servizio di alto livello.
A bordo sono stati allestiti nuovi impianti tecnologici per adeguare il treno alia marcia sulle attuali linee FS; oltre al nuovo sistema SCMT (Sistema Controllo Marcia Treno) è in funzione un sistema di blocco porte centralizzato adeguato ad un convoglio capace di viaggiare ad oltre 160 km/h. Tutto il condizionamento del convoglio e stato rivisto secondo le più moderne tecnologie a disposizione e l’impianto di illuminazione utilizza moderne luci a LED. Inoltre, la sonorizzazione degli ambienti è affidata a un nuovo sistema di diffusione sonora per gli annunci in ogni carrozza. Anche gli arredi sono stati curati con grande attenzione: ognuna delle tre carrozze viaggiatori presenta colori differenti, da qui I’appellativo di “Arlecchino”. La Carrozza Blu è dotata di 46 comode poltrone che sono state restaurate conservando I’originale colore blu del panno-lana rigato. La Carrozza Oro, integralmente allestita come salone viaggiatori, offre 54 sedute caratterizzate dal colore giallo scuro; la Carrozza Rossa è quella che originariamente era destinata ai servizi, dagli anni ’90 accoglie un salone bar e 24 posti a sedere. La Carrozza Verde gemella della Blu, è dotata del belvedere panoramico e dispone di 46 poltrone in panno-lana rigato verde. L’elegante saloncino belvedere con le sue poltroncine girevoli è stato completamente restaurato mantenendo, per quanto possibile, colori e caratteristiche originali dei materiali.
Un fiore all’occhiello dell’industria e della tecnologia italiana, simbolo del miglior lifestyle, con la sua rinascita rappresenta una nuova esperienza di turismo ferroviario, attraversando il Paese da Nord a Sud per mostrare al mondo i più bei paesaggi italiani. Questo simbolo intramontabile del più audace stile e della migliore tecnica italiane offre a tutti la grande opportunità per rivivere un viaggio nel tempo, ai confini della realtà.
Fondazione FS del Gruppo Ferrovie dello Stato Info: www.fondazionefs.it
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