Una sorpresa nel cuore di Roma, un delizioso giardino giapponese a due passi dal verde di Villa Borghese. Circondato dagli eclettici edifici del quartiere romano Pinciano, si nasconde un incantevole giardino giapponese denso di profumi e colori. In perfetta armonia con gli elementi della natura, questa piccola oasi orientale si presenta come una antica stampa Ukiyo-e.
Realizzato sul terreno che circonda l’Istituto Giapponese di Cultura, il giardino è stato progettato dall’illustre architetto Nakajima Ken, riportando tutti gli elementi essenziali e tradizionali del giardino in stile sen’en, dove tutto si compone attorno ad un laghetto. Dietro dei grandi ulivi, piante improbabili in un giardino giapponese ma che testimoniano la contiguità con l’ambiente mediterraneo, si svela una cascata incastonata fra rocce e piante che si getta in un verde laghetto. Piccole isole sorgono dalle acque immobili e l’immancabile ponticello fa da contraltare a una grande tōrō, caratteristica lanterna di pietra. Un tripudio di piante verdi e fiorite circonda l’idilliaco paesaggio e tra glicini, iris e pini nani si stagliano imperiosi i ciliegi. Si narra che il colore dei fiori di ciliegio in origine fosse candido ma che, a seguito dell’ordine di un imperatore di far seppellire i samurai caduti in battaglia sotto gli alberi di ciliegio, i petali divennero rosa per aver succhiato il sangue di quei nobili guerrieri. Nel momento della sua fioritura, il ciliegio offre uno spettacolo meraviglioso ma che dura solo pochi giorni; nella cultura giapponese la fioritura del ciliegio rappresenta la rinascita, il rinnovamento, la forza vitale insita in tutte le cose di questo mondo ma anche la sua caducità. Circondato dal giardino, l’Istituto Giapponese di Cultura ha la veranda tsuridono che si protrae sul laghetto in piena armonia con l’ambiente circostante; l’edificio è un tipico esempio di architettura giapponese moderna realizzata principalmente con materiali naturali provenienti dal Giappone. L’architetto Yoshida, pur servendosi dl cemento armato, ha mantenuto tutte le caratteristiche dell’originale edificio in legno di stile Heiran; vi abbondano le superfici in legno, i rivestimenti di stoffa, superfici in oro, e le caratteristiche porte scorrevoli di carta di riso che diffondono una luminosità bianca e soffusa su tutto l’ambiente. L’Istituto per la promozione della cultura giapponese in Italia è stato inaugurato nel 1962 ed è stato il primo nel suo genere all’estero; sorge in un’area che grazie all’Esposizione Internazionale del 1911 si caratterizza come polo culturale per le diverse sedi espositive di Valle Giulia, il museo Etrusco e la Galleria Nazionale d’Arte Moderna.
Fino al 4 giugno, fra gli eventi celebrativi per il 150° anniversario delle relazioni tra Giappone e Italia, si può ammirare una splendida mostra di Kimono Meisen allestita all’interno dell’Istituto. Questi kimoni colpiscono per i colori vivaci, design e tecniche audaci di tinteggiatura e mostrano attraverso uno stile raffinato la vitalità e il vigore del Giappone popolare. Con l ‘apertura delle relazioni diplomatiche con l’estero nel 1854, la produzione della seta registrò un impulso decisivo determinando però, una quantità maggiore di bozzoli di qualità inferiore o fuori standard; perciò la merce non esportabile venne utilizzata dai sericoltori in tessuti per uso familiare dando così inizio alla storia del kimono Meisen.
Il giardino dell’Istituto giapponese di cultura è aperto tutto l’anno (tranne i mesi di luglio e agosto e le festività natalizie) ed è visitabile previa prenotazione il martedì, giovedì e venerdì dalle ore 14:30 fino alle ore 17:00 e il sabato dalle ore 10:00 alle ore 12:30. www.jfroma.it
Foto di Stefania Mezzetti
fonte Viaggiatori.com