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Nomen omen, proprio come dicevano gli antichi romani, il destino è contenuto nel proprio nome. Ciò vale anche per Supersano, un paese nel cuore del Salento immerso fra boschi e circondato dalle dolci colline delle Serre, dove spira una salutare brezza che guarisce tutti i mali.

Queste terre a cavallo fra due mari, hanno visto perpetuarsi nella storia il passaggio di popoli antichi che hanno lasciato la loro cultura e i loro insegnamenti. Una terra “greca”, come ricordano gli affreschi bizantini custoditi nella cripta della Madonna di Coelimana, scavata nel costone della Serra. Sulle pareti delle stanze scorrono le figure arcaiche di santi dalle origini orientali, ma anche pitture più recenti come la splendida Vergine con Bambino posta sull’altare.   

Fra la fine del Medioevo e l’inizio del Rinascimento furono gli Orsini de Balzo, signori di queste terre a favorirne la floridezza economica e il prestigio culturale. Supersano, un abitato a pianta regolare, era protetto da mura e castello con tanto di fossato. A fine ottocento il borgo, con un territorio ricco di masserie assunse la fisionomia attuale, espandendosi nel corso del tempo.

Sfruttando una famosa e importante tradizione popolare, che vedeva quasi in ogni casa sarti e sarte nella produzione di abiti pregiati, e aggiungendo creatività e spettacolo, si è dato vita a un Carnevale da passerella unico nel suo genere. A Supersano, si comincia a lavorare per il Carnevale già da prima di Natale. Deciso il tema conduttore, gli abitanti si dividono in gruppi e si impegnano con maestria a mettere in campo tutta la loro arte sartoriale: stoffe pregiate, tagli originali, costumi su misura e tanta fantasia. I gruppi mascherati, infatti, devono convincere la giuria non solo con gli abiti, ma anche impegnandosi in uno spettacolo di danza arricchito con le scenografie; uno spettacolo di grande impatto emozionale che travolge il pubblico lungo le vie cittadine.

Salento è anche e soprattutto mare e spiagge, costiere meravigliose dalle acque cristalline. Dall’adriatico allo Ionio, il panorama è sempre variegato e affascinante; mare e cielo, azzurro e verde sono i color tipici di questo suggestivo paesaggio. Porto Selvaggio è noto per il suo panorama spettacolare; la pineta che avvolge l’insenatura è costituita dal pino d’Aleppo e scende fino alla costa, in un lento digradare e la vista che si gode dall’alto costituisce uno scenario unico.

Con una breve escursione si può raggiungere Santa Maria al Bagno, su quel tratto di costa neretina, dalla vicina Nardò antica Nereton, uno dei centri messapici più importanti del Salento. Il nome deriva da una sorgente d’acqua solfurea, su cui sorgevano, in epoca romana, le terme. Luogo di villeggiatura per eccellenza, attrae per la sua bella costa frastagliata ricca di baie e anfratti, per l’aria salubre che si diffonde dalle vaste pinete che la circondano. Qui, in particolare, si può visitare il Museo dell’Accoglienza e della Memoria, che ricorda l’arrivo degli ebrei liberati dagli Alleati dai campi di concentramento, dopo la Seconda Guerra Mondiale, e ospitati a Santa Maria al Bagno prima di raggiungere Israele.

Istruttivo e originale l’Acquario del Salento, che accoglie in ambienti suggestivi le vasche con le specie ittiche delle coste salentine. Murene, polipi, granchi e scorfani guizzano fra rocce e grotte sommerse, mostrando la loro naturale bellezza e intelligenza.A

Affacciandosi sull’Adriatico, fra un borgo e l’altro la costa è alta, frastagliata, a picco sul mare. Ricca di baie, anfratti e fiordi offre un panorama fra i più belli. Il piccolo borgo di Tricase Marina ospita ville immerse nel verde, il porticciolo è una immensa piscina dove sono ricoverate le imbarcazioni, dominato da un evocativo castello cinquecentesco.

Tricase è uno tra i più importanti centri conosciuto soprattutto per la produzione di tabacco. Sorto dall’unificazione di tre casali unitisi per motivi difensivi, ospita il principesco castello Gallone, famoso per le sue numerose stanze, tante quante i giorni dell’anno e della sala del trono che poteva contenere più di mille persone.

Sulla strada per il porto si trova la storica Quercia Vallonea, un monumento vivente che conta più di 700 anni e che con la sua chioma copre una superficie talmente vasta che si dice, abbia dato riparo dalla grandine a Federico II e i suoi cento cavalieri.

Indirizzi utili:

In questo splendido territorio è la varietà gastronomica che si esprime nella qualità dei prodotti tipici, di cui è fatta la cucina tradizionale. L’olio, il pesce, la pasta e gli ortaggi, il tutto innaffiato dai supremi vini del Salento.

Nella Masseria Pizzofalcone, uno splendido relais a pochi chilometri da Supersano, avvolto nella tranquillità e nel verde di antichi ulivi e frutteti, si possono gustare tutti i sapori veri e genuini del territorio al ristorante Corte Pizzofalcone

www.masseriapizzofalcone.it

www.cortepizzofalcone.com

Ristorante a Kilometrozero – Supersano, con cucina tipica rivisitata (anche b & b) www.ristorantekilometrozero-it

Osteria la Vecchia Fontana, Supersano telefono 3403886744

La Bruschetta Pizzeria Trattoria, Supersano telefono 339 678 9081

Interessante e istruttivo il Museo del Bosco, che racconta la storia del paese e del suo territorio www.mubo.it

Acquario del Salento www.acquariodelsalento.it

Museo della Memoria e dell’Accoglienza www.museomemoriaeaccoglienza.it

www.comunedisupersano.gov.it

il Salento anche in questo articolo…..

foto stefania mezzetti

fonte agendaviaggi.com

Di Stefania Mezzetti

Sono una giornalista viaggiatrice curiosa e instancabile, ho realizzato reportage e servizi da tutto il mondo a bordo dei treni più famosi e panoramici, su territori a volta inaccessibili ma sempre a caccia di emozioni. Il mio desiderio è portarvi con me viaggiando lungo le rotaie del mondo, per scoprire e conoscere mete affascinanti a volte inaspettate. Collaboro con vari magazine on line specializzati in viaggi e turismo, di grande diffusione mediatica.

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