La mostra dedicata a Fernando Botero, ospitata a Palazzo Bonaparte a Roma, celebra l’inconfondibile stile del grande artista colombiano, famoso per le sue figure dalle proporzioni monumentali e per l’uso audace e vibrante del colore
È la prima esposizione in Italia interamente dedicata alla sua pittura e celebra una carriera che ha segnato oltre sessant’anni di storia dell’arte contemporanea. Opere di grandi dimensioni che rappresentano la sontuosa rotondità dello stile di Botero, restituito con effetti tridimensionali e colori accesi e vibranti un universo inventato e poetico completamente nuovo, che affonda le radici nella sua Colombia.
Botero, nato a Medellín nel 1932, è famoso per le sue figure voluminose e il suo uso magistrale del colore. Sin da giovane ha mostrato un talento straordinario, abbandonando presto la carriera di matador per dedicarsi all’arte. Il suo successo internazionale esplose nel 1961, quando il Museum of Modern Art di New York acquistò il suo dipinto “Monna Lisa all’età di dodici anni”. Da allora, le sue opere, incentrate sull’opulenza e la positività delle forme, sono diventate immediatamente riconoscibili in tutto il mondo.
La mostra, curata dalla figlia Lina Botero e dall’esperta Cristina Carrillo de Albornoz, propone oltre 120 opere tra dipinti, sculture, disegni e acquerelli. Tra le opere più importanti spicca “Omaggio a Mantegna”, ispirato agli affreschi della “Camera degli sposi” di Mantova. Questo capolavoro, mai esposto prima, sottolinea il legame profondo tra Botero e l’Italia, dove l’artista trovò ispirazione studiando i maestri del Rinascimento.
Altra opera fondamentale ed inedita e mai esposta al pubblico – perchè da sempre appesa nello studio parigino di Botero – è una versione dell’infanta da “Las Meninas” di Velázquez, pittore che Botero copiò durante il suo apprendistato al Prado da giovane studente. Nel corso della sua vita Botero realizzerà numerose versioni dell’opera, in particolare quella dell’Infanta Margarita d’Austria. Mantenendo la stessa aura di grandezza e maestosità, la Menina di Botero è più di una semplice versione, è un’opera nuova, un Botero autentico.
Immancabili le sue iconiche serie coi temi classici e a lui più cari come l’amata America Latina, il circo, la religione, la mitologia, la natura morta e la corrida, quest’ultima forse il tema più interessante perché interpretato attraverso il filtro della tradizione ispanica molto sentita nell’arte, da Goya a Picasso.
Una sala è dedicata, infine, alla più recente sperimentazione del maestro che, dal 2019, dipinse con una nuova tecnica degli acquerelli su tela e in grandi formati: opere quasi diafane, sintesi dell’opera di una vita, frutto di un approccio delicato ai temi familiari di sempre.
Questa esposizione è un viaggio nell’universo straordinario di Botero, un’occasione unica per ammirare da vicino la maestria di un artista che ha saputo trasformare il volume e il colore in un linguaggio universale di bellezza e gioia.
Col patrocinio del Ministero della Cultura, della Regione Lazio e del Comune di Roma – Assessorato alla Cultura, la mostra è prodotta e organizzata da Arthemisia in collaborazione con la Fernando Botero Foundation e in partnership con la Fondazione Terzo Pilastro Internazionale e Poema
foto stefania mezzetti