TrEno, che nel suo nome già definisce un programma, è un treno storico e turistico che viaggia fra i vigneti e le colline del paesaggio vitivinicolo Unesco da Torino a Canelli, congiungendo antiche linee storiche del patrimonio ferroviario piemontese
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Alla stazione di Torino Porta Nuova il convoglio in partenza è composto da carrozze d’epoca Centoporte e al traino, una fulgida locomotiva a vapore Breda 640-143 del 1911. Le locomotive del Gruppo 640 furono realizzate tra il 1907 e il 1911, erano note col nomignolo Signorina per l’eleganza della linea e per lo “sculettamento” che assumono quando sono lanciate a tutta velocità. Con rodiggio 1-3-0 e il tender di 6 tonnellate, le 640 si proposero come le migliori e più affidabili locomotive veloci del parco FS di allora.
La stazione di Porta Nuova
Torino è una città che ha mantenuto tutta la sua regale eleganza e Porta Nuova ne è testimone. L’attuale stazione venne realizzata tra il 1861 e il 1868 dall’architetto Alessandro Mazzucchetti; il suo stile architettonico riflette l’eclettismo tipico del periodo, con influenze neorinascimentali e neogotiche. La facciata principale è caratterizzata da una serie di archi e colonne che conferiscono un aspetto imponente ed ammaliante alla struttura.
In viaggio
Una gita a bordo di un treno a vapore nelle Langhe, Monferrato e Roero, regioni italiane celebri per la loro bellezza ambientale, ricchezza enogastronomica e cultura, offre un’esperienza davvero inusuale. Un tuffo nel passato a pochi chilometri dal caos cittadino.
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A bordo il clima è “frizzante”, tutti in attesa di visitare il paese dello spumante e del moscato, immergendosi nel paesaggio avvolgente dei vigneti, colline ondulate e borghi medievali; il gruppo di guide che assistono i passeggeri durante il viaggio, i ragazzi dello Storymover, aiutano a far sognare illustrando il programma della giornata.
La prima parte del viaggio che condurrà a Canelli, capitale dello spumante DOC, offre un paesaggio molto urbanizzato ma poi addentrandosi nella pianura più agricola, lo spettacolo all’orizzonte che offre il Monviso innevato, appaga per la sua bellezza. Lasciata la stazione di Bra ci immergiamo nella natura del Roero, catturati dalla sua asprezza e i fitti boschi che si alternano ai preziosi filari di vite.
Giunti ad Alba si effettua una sosta per il cambio della locomotiva, una esibizione che attrae un grande pubblico di appassionati ferroviari e fotografi. La locomotiva a vapore verrà spostata in coda per potenziare il convoglio con il traino della Diesel 445.1001, facente parte di Torino Smistamento e utilizzata appunto per i servizi storici di Fondazione FS.
I vigneti che ricoprono le dolci colline fra Langa e Monferrato ormai ci accompagnano armoniosamente lungo la solitaria tratta ferroviaria fino a Canelli, una linea ormai inattiva dal 2012.
Dal finestrino Canelli si preannuncia all’imbocco della valle del Belbo, adagiata su l’alta collina ricoperta da vigneti e dominata dal grande castello. Ci accoglie la stazione, oggi purtroppo abbandonata, ammantata dal fascino della sua antica fama definita dallo scrittore Cesare “la porta del mondo”.
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L’origine di Canelli è antichissima, qui fin dall’epoca romana era coltivata la vite. Nel medioevo ebbe grande rilievo come crocevia verso i porti marittimi e nella storia, passò tra le mani di molte famiglie nobili. La fortuna di Canelli però deriva dall’industria enologica del Moscato d’Asti e dell’Asti Spumante, attività fiorita tra la fine del Settecento, Ottocento e cresciuta nel secolo successivo, di cantina in cantina. La più celebre è Gancia, famosa perché fu la prima cantina a introdurre in Piemonte le tecniche di spumantizzazione dei vini provenienti dalla regione francese dello Champagne.
I veri gioielli di Canelli sono proprio le cantine con le loro gallerie che penetrano nelle viscere delle colline: le cosiddette “Cattedrali”. Scavate a mano nel tufo sala dopo sala, sono imponenti e suggestivi spazi con alti soffitti gotici dove, quasi religiosamente, vengono conservati i migliori elisir del Piemonte. Estese nel sottosuolo per 20 chilometri, riproducono l’ambiente ideale per l’invecchiamento al buio e ad una temperatura costante, che conferisce ai vini e spumanti il carattere e l’aroma speciale che li contraddistinguono.
Non bisogna tralasciare l’importanza della gastronomia locale definita da un territorio incredibilmente diversificato, da cui provengono alcuni straordinari prodotti tipici. In occasione dell’arrivo del treno storico i ristoranti e le locande offrono menù della tradizione accompagnati dai pregiati vini locali.
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Risalendo l’antico borgo lungo una ripida via detta “degli innamorati”, si giunge al castello Gancia: una volta antico maniero smantellato dagli Spagnoli, venne riedificato nel Seicento nelle forme di austero palazzo a forma quadrata. Dai suoi magnifici giardini all’italiana, ricchi di statue e balconate da cui il panorama è eccezionale, godiamo degli ultimi raggi di sole. Il treno ormai ci aspetta con i motori accesi per ricondurci in città, carichi delle emozioni che donate da questa giornata davvero speciale.
TrEno, il treno storico delle Langhe, Monferrato e Roero è gestito dal Presidente Edoardo Vallarino Gancia e dall’Amministratore Delegato della società LMR Events srl Gianluigi Barone, in collaborazione con Fondazione FS.
Il treno turistico è attivo stagionalmente e si può prenotare sul sito: www.trEnolmr.com
Foto Stefania Mezzetti