La Moldova, terra felix dalle antiche origini sulla via del limes romano, ai piedi dei Carpazi è racchiusa fra i fiumi Prut e Dniester; il clima temperato agevola le colture di cereali e la vite è conosciuta fina dai tempi più antichi.
Repubblica di Moldova
Incardinata tra Europa e Asia è da sempre una terra di transito e nella sua travagliata storia ha subito numerose invasioni; dai Romani agli Unni, dagli Slavi ai Bulgari, nel trecento divenne principato e prese il nome di Moldova. Stefano il Grande ne estese il territorio e la governò con coraggio e sapienza. Travolta dal Sultano di Costantinopoli fu teatro di scontri fra turchi, polacchi e austriaci, dopo l’occupazione dell’Unione Sovietica ottenne la sua indipendenza nel 1991.
Oggi la Moldova si riscopre come un paese dalle grandi attrattive turistiche, una destinazione che associa all’armonia del territorio la cucina tipica della grande tradizione popolare e una produzione vitivinicola di grande pregio.
Il vino fa parte integrante della storia moldava ed è protagonista nella cultura, i miti, il folklore e le leggende. Il simbolo dell’associazione dei produttori di vino, rappresentato da una cicogna che porge un grappolo d’uva col suo becco, è legato ad una famosa leggenda che si rifà all’assedio ottomano alla fortezza di Soroca.
Visitando la Moldova si riscopre un mondo autentico e ricco di tradizioni che si perpetuano nei secoli, una terra che offre i suoi frutti dal sapore genuino e una popolazione accogliente e generosa.
Nella regione autonoma di Gagauzia, un piccolo territorio nel sud della Moldova, si racchiude un mondo a sé, un microcosmo che conserva il suo popolo di origine turca, la cultura, la lingua e le tradizioni gastronomiche. Visitando il complesso storico e resort Gagauz Sofrasi, si può avere un’idea realistica della vita rurale di questo popolo: il complesso etnico e turistico ha una grande casa dal tetto in paglia dove si svolge tutta l’attività della famiglia, qui si vive durante la giornata, si mangia e si accolgono gli ospiti. Poco distante sorge una piccola casa, una volta utilizzata per dormire e oggi museo tipico, con abiti, coperte, cuscini tutti ricamati a mano dalle giovani donne prima del matrimonio. La cantina è scavata nel suolo sotto le cucine e nelle celle sono conservate pregiate bottiglie e salumi dal profumo goloso. Se si vuole mangiare il cibo tipico della Gagauzia e bere un vino davvero eccezionale, il posto giusto è Kara Gani, una cantina a conduzione familiare ma dai vini di fama internazionale.
Il giusto abbinamento fra clima ideale, tecnologie moderne e la sapienza delle vecchie tradizioni di vinificatori sono il mix vincente che la famiglia Cerven mette in campo per garantire una produzione di alta qualità. Durante la vendemmia gli ospiti possono partecipare alla raccolta dell’uva e assaggiare le specialità culinarie della regione: surpa (zuppa di verdure e agnello), gosleme (la focaccia ripiena), sarmale (involtini di cavolo), kavarma (spezzatino di maiale). Da Kara Gani, il piatto forte è un bulgur con stufato di maiale, agnello e fegatini, anche detto kurban, accompagnato da placinta, una sfoglia ripiena di formaggio e fritta. Piatti che raccontano una storia di nomadi e di pastori, piatti che rispettano le tradizioni e la cultura della Gagauzia e che non devono essere dimenticati.
La Moldova è ricca di santuari, monasteri, chiese rupestri e cattedrali sopravvissute alle molte sopraffazioni che hanno tempestato queste terre. I monaci, i sacerdoti e gli eremiti sono stati gli strenui paladini della loro religione cristiana ortodossa, custodendo i preziosi tesori racchiusi nelle chiese e difendendoli dalla profanazione degli invasori ottomani.
A Orheiul Vechi, sito archeologico candidato patrimonio UNESCO, nelle pareti calcaree di una lingua di roccia emersa dal fondo marino, si trovano numerose grotte e caverne, rifugio di monaci e eremiti durante gli attacchi tartaro-mongoli. Scendere nei meandri oscuri e articolati delle chiese scavate nella roccia, è un’esperienza suggestiva ricca di emozioni tutta da provare; l’incontro con l’ultimo e irriducibile monaco eremita posto a tutela della piccola chiesa ricca di dipinti murari, ci riporta alla mente la storia del monaco che durante la dominazione dei Musulmani si era rifugiato fra queste inaccessibili grotte rupestri riuscendo a portare in salvo alcune viti per perpetuare la produzione del vino tanto prezioso per la cristianità.
Immerso nel verde di una valle sulla sponda del fiume Vatic, il Monastero di Curchi è uno dei più belli e famosi della regione. Le alte torri della cattedrale svettano luminose circondate da un’atmosfera di silenzio e pace. La chiesa principale del Monastero è dedicata alla festa ortodossa Naşterea Maicii Domnului (Nascita della Vergine); risale al 1872 ed è in stile barocco dai colori bianco bordò, al suo interno le icone e l’iconostasi sono sorprendentemente luminose. Durante la seconda guerra mondiale un incendio devastò la chiesa che è stata recentemente restaurata. Questo monastero, da sempre considerato come “il più bello e noto monastero della Bessarabia”.
Il Monastero Noul Neamt sorge a pochi chilometri da Chitcani, nella regione separatista della Transnistria. La chiesa principale porta il nome della festa ortodossa Înălţarea Domnului (Ascensione del Signore) ed è ricca di icone e dipinti. Il sito è stato fondato nel 1861 da alcuni monaci provenienti dal più antico e importantissimo monastero Neamt che si trova in Romania; fra i suoi giardini si respira un’aria di pace e serenità adatta alla meditazione. E’ possibile alloggiare all’interno del monastero nel pensionato per pellegrini, rigorosamente diviso fra uomini e donne. Nel piccolo museo del convento c’è una interessante raccolta di oggetti sacri e icone.
Per informazioni turistiche, visitare il sito: www.moldova.travel – www.tourism.gov.md
foto Stefania Mezzetti
FONTE Agendaviaggi.com
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