Le Fiandre mantengono inalterato il loro fascino nelle splendide piazze, i romantici canali, le botteghe del merletto e il profumo di cioccolato. Un piccolo mondo dove si racconta la storia con antichi e preziosi paesaggi rinascimentali. Una piccola regione che conserva i suoi tesori in uno scrigno prezioso.
I cieli nebbiosi e le piogge improvvise del plat pays, si sciolgono aprendosi ai raggi di sole come su una tela di Rubens. Il fascino silenzioso delle strade lungo i canali, così simili a Venezia ma tanto diverse perché le luci e l’architettura sono assolutamente nordiche. Il misticismo operoso che si respira fra le antiche mura sovrastate da torri guardiane, non sfugge neanche al turista distratto. E all’imbrunire, quando il sole tramonta, si accendono le luci dei lampioni e la calda atmosfera dorata trasforma in un magico mondo vie e palazzi, dando vita al borgo che si specchia lungo i canali.
Bruges è un gioiello sopravvissuto a due guerre e a disastri naturali, come la furibonda tempesta che ebbe il merito di riaprirle un collegamento navigabile con il Mare del Nord nel 1134. Ricchi vascelli danesi caricavano pregiate merci, galere veneziane piene di spezie e cocche anseatiche s’incrociavano in un affollato andirivieni lungo il canale dello Zwyn che collega direttamente la città con il mare del Nord. Questa era la prospera Bruges del Secolo d’Oro che ospitava uno dei porti più importanti dell’Europa medievale, facendone un centro di commercio e una attrattiva per artisti e pittori. il suo mercato era ricco e rinomato e vi si potevano acquistare i prodotti più esotici e svariati. Malauguratamente nel XVI secolo il lento insabbiamento dello Zwyn decretò la perdita del suo porto e di conseguenza il declino dei commerci e della sua floridezza, ma ne determinò la conservazione come se il tempo si fosse fermato con i suoi splendidi palazzi e chiese gotiche. Dichiarato Patrimonio mondiale dall’Unesco, il centro storico ha dei gioielli unici: la Torre Civica simbolo dell’indipendenza e della grandezza della città da dove si può godere un panorama unico che si estende fino a Zeebrugge. Da qui venivano avvisate le navi che ritornavano da ogni parte del mondo, cariche della mercanzia che faceva ricca la città e venivano accolte dallo squillo delle trombe e dal suono delle quarantasei campane di bronzo e dal carillon dal suono straordinario, si dice uno dei più belli al mondo. La grande spettacolarità della piazza di Burg è data dall’antico Municipio dai mille decori e dalle case con l’originale architettura coloratissima e fantasiosa, cornice del vecchio e importantissimo mercato sotto la torre di Beffroi. Romantica e luminosa Bruges si concede fra i suoi vicoli silenziosi e scorci sui canali immutati nel tempo dove si riflettono monasteri, chiese e palazzi dei ricchi mercanti.
Conosciuta per i candidi, elaboratissimi merletti e per la cioccolata, Bruges ha una antichissima tradizione legata alla birra, vera cifra distintiva della città. Birre chiare e leggere, leggermente luppolate o ambrate e scure, alcune sono ancora prodotte negli unici sei autentici monasteri trappisti del Paese, dove i frati cistercensi seguono in stretta osservanza la regola religiosa per la produzione della birra dell’abbazia. E’ un’esperienza da provare in uno dei tantissimi pub o birrifici che la dispensano ognuna nella sua coppa stemmata. A Bruges, fra vicoli ricchi di negozietti e botteghe artigianali nel vivace andirivieni dei turisti, si può fare una sosta gradevole nel famoso e storico birrificio De Halve Maan il cui simbolo è appunto una mezza luna dove si può anche visitare il piccolo museo (www.halvemaan.be – www.visitbruges.be)
Anversa, cosmopolita e rilucente come i suoi diamanti: deve l’ascesa alla notorietà quando insabbiatosi l’estuario dello Zwyn, da Bruges il traffico e i commerci delle pietre grezze e i diamanti risalendo la Schelda diedero lustro alla città.
Centro mondiale della lavorazione dei preziosi, le pietre vengono trattate alla Borsa dei Diamanti e poi raggiungono le miriadi di piccoli laboratori per essere tagliate. Un mondo segreto e laborioso che si perpetua nelle antiche consuetudini in una miriade di stradine attorno alla cattedralica stazione ferroviaria, ha reso Anversa una città opulenta. Una ricchezza che si tocca con mano camminando lungo il Meir, la grande strada dello shopping dove si susseguono fastosi palazzi eretti a fine settecento e Belle Époque, status symbol di un’alta borghesia che non badava a spese.
Affacciata sul Wapper, la Rubenshuis è la casa del figlio più illustre della città: Pieter Paul Rubens già tanto stimato e ben pagato in vita che poteva permettersi un palazzetto barocco con atelier e giardino. I dipinti del maestro, soprattutto quelli dedicati alla crocefissione di Gesù sono custoditi nella maestosa Cattedrale che campeggia nella parte più antica della città. Nella loro armoniosa eleganza, il Municipio rinascimentale affacciato sulla piazza del mercato e i circostanti edifici delle corporazioni dai mattoncini rossi e bianchi, riflettono il talento imprenditoriale che da sempre ha contraddistinto questo popolo.
La fontana di Silvius Brabo racconta le origini mitiche della città: un soldato romano, dopo aver vinto il gigante Druone Antigone che vessava gli abitanti, riuscì a ucciderlo tagliandone la mano per poi gettarla nel fiume. Da qui il nome di Anversa che significa in nederlandese proprio lanciare la mano.
Il quartiere della moda è uno dei più interessanti della città, con sale liberty tra le più belle; è oggi un punto di riferimento per i più famosi stilisti di Anversa che ne hanno fatto la città vivace e trendy dove passeggiare tra storia, cultura, moda, arte e pietre preziose (www.visitantwerpen.be)
Mare del Nord, suggestioni di immensità fra lunghe spiagge di sabbia fine e luccichio di onde. Stormi di gabbiani veleggiano spinti dal vento su infinite distese costellate qua e là da dune e ciuffi d’erba. Il tratto di costa tra De Panne, ai confini con la Francia e Knokke-Heist, dove inizia il litorale olandese è un’ampia fettuccia di sabbia, lunga poco meno di settanta chilometri presenziata da un susseguirsi di stazioni balneari. Spiagge vastissime e attrezzate, una grande scelta di case per vacanze e alberghi, sport e divertimenti: il tutto in una atmosfera tinta di Belle Epoque. Un caratteristico tram sul filo del mare percorre tutta la costa, carico di turisti che si spostano da una cittadina all’atra.
A Ostenda, il centro balneare famoso per le sue impareggiabili ostriche, era un tempo un importante porto commerciale che a causa dell’insabbiamento è stato ridimensionato per lasciare il posto a una darsena per yacht. Città cosmopolita che offre non solo spiaggia, sole e nuotate ma anche moltissimi eventi e festival nel corso dell’anno (www.visitoostende.be)
Luogo dove l’intelligenza va a trovare lo spirito il Mare del Nord ha ispirato il famoso Magritte che qui vi trascorse la sua gioventù. Buen retiro di artisti e scultori molte sono le opere che decorano le spiagge. In occasione della sesta edizione Beaufort, Art Triennial by the Sea (fino al 30 settembre 2018), diciannove opere di arte contemporanea saranno esposte in nove località della costa belga. La mostra, come in un enorme teatro dell’arte a cielo aperto, vedrà le opere inserite in uno straordinario e suggestivo contesto naturale, vicino alle onde, sulla spiaggia e tra le dune. Questa edizione avrà come tema il libero pensiero e punterà ad enfatizzare il ruolo del mare e a dar vita a un’eredità a lungo termine per arricchire e valorizzare le località balneari partecipanti (www.beaufort2018.be)
Per maggiori informazioni: www.turismofiandre.it – www.visitflanders.com
foto Stefania Mezzetti
fonte viaggivacanze.info